Allarmanti i numeri del bilancio di Viterbo con Amore, il presidente Arruzzolo: «L’Emporio assiste 500 famiglie»

Aumenta la povertà, sempre più famiglie hanno bisogno d’aiuto

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di Simone Lupino
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Venerdì 17 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:44

Povertà, crescita esponenziale a Viterbo e provincia: in sei anni il numero di famiglie assistite dall’emporio solidale è passato da 30 a 300, con punte di oltre 500 tessere lo scorso anno. In totale sono quasi 900 i nuclei che hanno ricevuto un sostegno: 2.467 persone sfamate con la spesa a punti, l’equivalente della popolazione di un paese della Tuscia. Fanno impressione i numeri contenuti nell’ultimo bilancio sociale di Viterbo con Amore presentato ieri mattina presso lo Spazio Giovani, una nuova struttura collegata al minimarket gestito dai volontari a Santa Barbara. «I dati principali sono due – spiega il presidente Domenico Arruzzolo – il primo è che a Viterbo la povertà non diminuisce; il secondo, ancora più drammatico, è che c’è una povertà che riguarda i giovani che non viene percepita. È una povertà relazionale ed educativa che impedisce a chi vive in queste famiglie di godere delle stesse opportunità che hanno i loro coetanei».

I numeri dello scorso anno: «Da tutta la provincia sono passate da noi 508 famiglie, di queste 392 residenti nel comune di Viterbo e frazioni, le restanti da 29 comuni limitrofi. Il rapporto italiani-stranieri è 50-50. Nel 2023 il trend è stato ancora in crescita, con un picco da luglio che coincide con la fine del reddito di cittadinanza». Un altro dato allarmante: «Il 70 per cento delle famiglie torma a chiedere aiuto a un anno di distanza. Spesso dico che la povertà è come un morbo difficile da debellare: è difficile che una famiglia che si trova in stato di povertà ne esca fuori». Nel capoluogo il numero più alto di assistiti vive nel centro storico, 66 famiglie. A seguire Carmine, Pianoscarano, San Pietro (52); Cappuccini, Murialdo (38); Pilastro, Riello, Palazzina (35). Più del 50 per cento degli utenti arriva in emporio tramite il passaparola, poi dai servizi sociali e le parrocchie. Non solo spesa gratis. Per contrastare la povertà tra i giovani l’emporio ha lanciato una serie di progetti ad ampio raggio: «Grazie all’Emporio 64 ragazzi fanno sport, 12 il doposcuola, e a inizio anno abbiamo distribuito 150 kit scolastici». Da registrare il boom di richieste di adesione da parte di nuovi volontari: cresciuti da 40 a 64 in un anno. E il successo di alcune nuove iniziative come quella contro lo spreco alimentare: recuperati settemila chili di pane e 13mila di frutta e verdura. «Il 2023 è stato l’anno della consapevolezza: quella di essere diventati a pieno titolo una risorsa affidabile e qualificata per il contrasto alla povertà».

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